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Il virus siamo noi.

di Max Strata

IL VIRUS SIAMO NOI

In che senso? Nel senso che agli effetti di quel che accade sul pianeta (crisi ecologica, guerre e violenze di ogni tipo) la nostra specie di fatto si comporta come un virus letale che ammorba se stessa e le altre forme viventi. Un virus perenne. Si guardi all'immagine dell'agenzia spaziale europea che mostra la netta diminuzione del biossido di azoto (No2) nell'atmosfera del nord Italia. In pochi giorni, a causa del drastico rallentamento delle nostre attività, la concentrazione di questo temibile gas nocivo ad effetto serra è calata sensibilmente. Sapevamo di essere la causa principale della sua produzione ma non abbiamo fatto niente per intervenire. Ora, lo stop forzato fa quello che avremmo dovuto fare se avessimo avuto l'intelligenza e il coraggio di farlo: modificare il sistema e il nostro stile di vita. Attraverso la pandemia che ridimensiona le nostre esistenze e le nostre aspettative e che dal punto di vista delle ricadute economiche qualcuno definisce come un nuovo conflitto mondiale, noi ci guardiamo attorno smarriti e forse ci guardiamo anche dentro, la prima volta dopo anni. La sofferenza, perché di questo si tratta, che il COVID 19 imprime su di noi, non è diversa da quella che noi imprimiamo sul mondo vivente.Qualcuno afferma che spargendo dolore e angoscia, la natura si prende la sua rivincita sulla specie che la ferisce. A meno che non intendiamo attribuire una improbabile intenzionalità a quel accade, credo che più banalmente si tratti del manifestarsi di un ciclo a cui non eravamo più abituati e che forse ingenuamente credevamo risolto dal nostro ingegno e dal nostro progresso, dalla nostra irrazionalità e dal nostro egoismo.

In questa occasione possiamo vedere meglio ciò che prima ci appariva distante: il nostro limite, la nostra fragilità e la nostra doppia veste di vittime e di carnefici. Ne usciremo, ma sapremo cogliere l'insegnamento?

Naturam expellas furca tamen usque recurret.

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