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La vittoria dei Prendi


I Prendi, una definizione che emerge nel bel film "Istinct" di Jon Turteltaub, ispirato ad un racconto di Daniel Quinn e con protagonista Anthony Hopkins, sono tutti quelli che in qualche modo condividono l'idea di un mondo necessariamente dominato dalla violenza e dall'indifferenza verso l'intrinseca bellezza, la complessità, il mistero e la sacralità della Natura.

I Prendi sono molto numerosi ed e' un fatto che risultino vincenti.

Il loro è un trionfo su tutta la linea.

Si nutrono di un pensiero debole che proprio per questo risulta facilmente accessibile e assimilabile.

I Prendi si ritengono i signori del pianeta, travolgono gli ostacoli e puntano dritto al risultato che gli può assicurare il piacere istantaneo, un ruolo anche piccolo di potere, la soddisfazione del sentirsi comunque protagonisti anche se comodamente seduti sul proprio divano.

Nelle loro mani, tutto ciò che è vivente diventa soltanto un oggetto, materia inerte, corpo senz'anima.

Spazzato via ogni residuo senso del pudore, spremono i territori, devastano il selvaggio, travolgono i più deboli.

La loro non è neppure una casta ma una variegata assemblea di individui molto diversi tra loro e accomunati da un caotico incedere di desideri, ostentazione di forza, esaltazione dell'effimero.



Sotto la scure della mania, dell'infamia e dell'oscurantismo, mai dichiarati ma costantemente esercitati, i Prendi affogano il mondo, lo spingono verso il precipizio, recidono ogni legame con le loro stesse radici e ciechi come Re Edipo, violano la Terra, colpiscono il Cielo, si perdono nel deserto da loro stessi creato inseguendo un mito di morte che in cambio della loro dedizione offre l'esaltazione di se stessi, la promessa del successo.

I Prendi sono ovunque e ovunque hanno la meglio, ma nel loro intimo si nasconde la sofferenza dell'inettitudine, l'angoscia dell'invidia, il vuoto pneumatico di una esistenza brutale e definitivamente perduta.


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