
di Elena Bertoli
Uomo e natura nella visione della Laudato Sì.
“La natura, oltre a manifestare Dio, è il luogo della sua presenza. In ogni creatura abita il suo Spirito vivificante”. In queste parole del paragrafo 88 della Laudato si’, Papa Francesco riafferma, nella sua forma più autentica, il nucleo fondamentale della fede cristiana nella creazione, secondo la quale Dio creatore non è la “causa” o il fabbricatore del mondo ma è l’Origine del mondo creato, trascendente ma anche costantemente presente in esso.
Questo non vuol dire, precisa il Papa, che la terra sia divina perché "le cose di questo mondo non possiedono la pienezza di Dio" (Laudato si’, n. 88) ma vuol dire che, avendo Dio come comune origine, le creature del mondo, umane e non umane, sono collegate, francescanamente, in "una sorta di famiglia universale, una comunione sublime che ci spinge a un rispetto sacro, amorevole e umile" (Laudato si’, n. 89). Insomma, l’amore di Dio, oltre ad unirci fra noi, ci unisce "al fratello sole, alla sorella luna, al fratello fiume e alla madre terra"(Laudato si’, n. 92).
Non bisogna allora cadere nell’errore di contrapporre l'amore verso la natura all'amore verso gli esseri umani come si faceva, talvolta, anche in ambito cattolico, quando si diceva che l'impegno nei confronti degli esseri umani doveva prevalere rispetto a quello nei confronti della natura. Non si può infatti amare l’uomo e prendersi cura di lui senza amare anche la natura poiché “la natura non è qualcosa di separato da noi o una mera cornice della nostra vita. Siamo inclusi in essa, siamo parte di essa e ne siamo compenetrati” (Laudato si’ n. 139)
Ma è importante anche evitare l’errore opposto e cioè quello di chi si spende per la natura ma è insensibile al dolore degli esseri umani e magari "lotta contro il traffico di animali a rischio di estinzione ma rimane del tutto indifferente davanti alla tratta di persone, si disinteressa dei poveri o è determinato a distruggere un altro essere umano che non gli è gradito" (Laudato si’ n. 91).
Questo è il messaggio dell’ecologia integrale di Papa Francesco che costituisce il nucleo dell’enciclica e della sua limpidissima visione: uomo e natura sono totalmente interconnessi e dunque l’impegno di cura verso la natura e quello di cura verso le persone e le comunità, in particolare quelle più fragili, non possono essere disgiunti.

Maria Elena Bertoli è laureata in filosofia e insegnante di religione, educatrice e attiva nella locale comunità parrocchiale e civile. Cultrice dell’ecologia profonda e integrale di cui parla Papa Francesco nella sua Laudato sì, segue percorsi di crescita personale e spirituale, si impegna per giungere all’elaborazione di una prospettiva credibile di transizione sociale ed ecologica.